Ecco alcune domande che ci vengono spesso fatte dai donatori e aspiranti donatori
Alcune sostanze ottenute dal plasma e le loro funzioni principali:
• Albumina: trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive.
• Immunoglobuline: sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all’organismo, o dopo vaccinazioni.
• Fattori della coagulazione (VIII e IX): sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B.
Inoltre circa il 20% del plasma viene utilizzato per uso clinico, cioè trasfuso direttamente al paziente, il restante 80% viene inviato all’industria per la lavorazione e l’ottenimento degli indispensabili plasmaderivati
No.
Donare sangue è una cosa totalmente diversa rispetto a ciò che molti si immaginano. Quando si dona il proprio sangue la parte più dolorosa (se è lecito parlare di dolore) è la lieve punzione che viene fatta sul dito. La goccia di sangue così prelevata consente di determinare il tasso di emoglobina; si tratta di una misura importante che permette di accertare l’idoneità alla donazione. L’inserimento dell’ago nella vena e la donazione vera e propria sono invece indolori.
Il questionario e le domande complementari poste oralmente dal personale medico sono necessari per appurare qual è lo stato di salute del donatore. Queste indagini sono indispensabili, in quanto volte a tutelare tanto la salute del donatore quanto quella del ricevente. Il questionario comprende perciò anche domande relative ad eventuali malattie recenti o ad operazioni imminenti.
Le domande relative ad alcuni aspetti molto personali delle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio, uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e necessitano di risposte estremamente veritiere. Queste domande non vengono poste con l’intento di invadere la vita privata e il diritto alla riservatezza del donatore, ma per garantire una maggiore sicurezza trasfusionale. Infatti i test sierologici per i virus dell’epatite B e C, per il virus dell’AIDS e per la sifilide, eseguiti in fase precoce di infezione, possono non identificare la presenza dell’agente infettante.